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lunedì 23 marzo 2015

NOSTALGIA, NOSTALGIA CANAGLIA

Pare che sabato in biblioteca a Buja si sia celebrato un momento altamente significativo per il futuro della destra italiana.

Nel ricordo di Almirante si è tenuto il convegno “L’eredità dispersa” di cui si può trovare dovizia di commenti alla pagina https://www.facebook.com/pages/Movimento-Tricolore/1718648825027404
Fra questi spiccano alcune chicche degli organizzatori fra cui la frase “In partenza per Buja sperando di trovare la luce a destra.” Forse si trattava di un riferimento ai fari della macchina (in questo caso si può consigliare un buon meccanico) o all’impianto della biblioteca che ogni tanto, per chi non ci va spesso, risulta difficile da gestire.

Altrettanto significativi sono i ripetuti e sperticati ringraziamenti all’Amministrazione comunale “semplicemente squisita per l'accoglienza offerta” e al Sindaco distintosi anche per il prosciutto crudo offerto agli organizzatori.

Nessuna meraviglia per questo festoso ricevere i nostalgici della destra sociale: basta infatti ricordare il “convinto entusiasmo” che il Sindaco e la sua Amministrazione profondono nel celebrare la “Giornata della Memoria” e la “Festa della Liberazione”, per capire da che parte battono i cuori.
“Nostalgia, nostalgia canaglia” cantavano Al Bano e Romina Power; e il gioioso refrain si diffonde sulle colline bujesi con la benedizione della premiata ditta Bergagna & Co.
 
P.S. Gli organizzatori non hanno mancato di ringraziare il vicepresidente della Pro Loco locale, “presente anch'egli nonostante il divieto (?) di partecipare da una specie di caricatura di kaiser di zona”. (E qui si apre il concorso “Caccia al Kaiser” per individuare l’erede bujese di Guglielmo II di Germania).

giovedì 19 marzo 2015

CONSIGLIO COMUNALE 24/03/2015

Pubblichiamo la convocazione del Consiglio comunale:

E' convocata la nuova seduta del Consiglio che si terrà in seduta straordinaria pubblica di prima convocazione presso la Sede del Comune di Buja - Sala consiliare

MARTEDI' 24/03/2015 alle ore 20:30

per la trattazione del seguente

ordine del giorno

  1. Approvazione verbali precedente seduta del 04/03/2015.
  2. Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente detenute ex art. 1, c611, L.190/2014.
  3. Interpellanza, a firma dei Consiglieri comunali di minoranza, su "Torre Belvedere" Castello in Monte.
  4. Interpellanza, a firma dei Consiglieri di minoranza, su spese trascrizione sedute consiliari.


Come di consueto invitiamo i cittadini a partecipare ai lavori del Consiglio

lunedì 16 marzo 2015

GHE PENSI MI!

Forse è il caso di fermarsi, sedersi, tirare un bel respiro e … mettersi a ragionare.

Due bordate in due giorni arrivate a mezzo stampa dal mystic-sindic:
  1. Niente soldi al CIPAF
  2. Buja fuori dalla Comunità Collinare
Pam! Pam!
Due annunci così sono un momento memorabile nella ricca storia dell’"annuncite acuta" del primo cittadino.

Annunci condivisi con la cittadinanza ? Nooooo!
Condivisi con il consiglio comunale ? Nooooo!

D’altronde la concertazione e il confronto a cosa servono all’”uomo solo al comando”? Al sindaco che per non sfigurare rispetto al collega di Gemona deve spararla sempre più grossa ? Niente di niente dal momento che la sua linea è quella del Ghe pensi mi!.

E allora via con le scelte che alla gente non è dato capire perché ben celate dietro le cortine fumogene del populismo e della demagogia. Avanti con la lotta militante per questioni partitiche contro la Giunta regionale, salvo poi, un po’ Jekyll e un po’ Hyde, andare dalla stessa Giunta a chiedere soldi per questo o quel progetto “fantasmagorico”.

E tutto questo senza spiegare chiaramente cosa ci stia dietro gli annunci roboanti fatti ai media, quale ragionamento, quale analisi, quali dati, quale progetto.

Ma d’altronde ragionamenti, analisi, dati e progetti a che servono ?
Peccato che poi i risultati si vedono; e preoccupano.

domenica 8 marzo 2015

8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

 
I dati aggiornati del Viminale ci ricordano impietosamente quanto sia ancora lunga per il nostro paese, soprattutto dal punto di vista culturale, la strada della sostanziale parità di genere. La dignità della donna e la sua integrità fisica e psicologica sono ancora largamente oltraggiate, il più delle volte tra le mura di casa e da parte di uomini mossi da un distorto concetto dell'amore più vicino al possesso. 
 
La nostra società non è ancora matura in questo senso, le aspirazioni di libertà e di autogestione delle donne non piacciono e sono mal sopportate da un telaio sociale ancora fortemente strutturato al maschile. Questo, non di rado, grazie alla complicità di altre donne. E' necessaria, quindi, un'evoluzione culturale e quanto fatto nell'ultimo mezzo secolo va difeso, come la libertà in senso più generale. Scivolare indietro è facile se si abbassa il livello dell'attenzione, se si tollerano superficialmente atteggiamenti diffusi di "sciovinismo di genere" declinato naturalmente al maschile. 
 
Mentre guardiamo con orrore un po' ipocrita alle condizioni della donna in certi domini islamici, continuiamo a non essere consapevoli di quanti femminicidi avvengono annualmente in Italia, di quante volte le donne vengano giudicate per il loro aspetto fisico piuttosto che per le loro qualità professionali e umane, di come la maternità sia penalizzata negli ambienti di lavoro, del fatto che le donne abbiano stipendi più bassi a parità di livello lavorativo rispetto ai colleghi maschi. Le battute di certi politici sulle donne, ormai sdoganate istituzionalmente a qualsiasi livello dal ventennio berlusconiano, sono stomachevoli quanto i più beceri attacchi razzisti. Si potrebbe andare avanti nell'elenco. Le aggressioni, a volte evidenti e a volte velate, al lato femminile sono tante e spesso subdole. 
 
Oggi è il momento della mimosa, una giornata per ricordare. E' giusto! Anche se per non pochi uomini c'è il rischio di confondere il senso della giornata con una sorta di galanteria. Ci auguriamo però che la riflessione sia utile, che tutto non torni al solito copione dopo la mezzanotte.
 
Per ora confidiamo nella legislazione, nelle quote rosa, in forme di tutela che mettono una pezza alle carenze associabili ad una visione della donna ancora arretrata e conservatrice, troppo radicata in questo paese, foriera quasi sempre di prevaricazione. 
 
Cerchiamo di realizzare una volta per tutte la necessaria e molto auspicabile evoluzione culturale che coltivi la completa integrazione tra maschile e femminile. Si parta dalla famiglia, dalle scuole, dalle chiese e dai luoghi di lavoro, dovunque c'è bisogno di aria nuova...
 
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In questa giornata ci piace ricordare alcuni passaggi del saggio di Virginia Woolf "Le tre ghinee". scritto nel 1938. Un vero e proprio manifesto sulla condizione femminile, ancora attuale evidentemente:
 
L'autrice lo scrisse immaginando che un'associazione pacifista maschile le avesse chiesto un contributo per finanziare iniziative che scongiurassero le minacce di guerra. Dispone di tre ghinee e decide di donarle per tre cause utili a evitare le guerre.


Una ghinea andrà a un college femminile povero di mezzi, a condizione che vi si insegnino “la medicina, la matematica, la musica, la pittura, la letteratura. È l'arte dei rapporti umani; l'arte di comprendere la vita e la mente degli altri, insieme alle arti minori che le completano: l'arte di conversare, di vestire, di cucinare”. Sono le arti che favoriscono la pace perché mettono insieme gli esseri umani, che s'insegnano con poca spesa e che anche i poveri possono esercitare. Nel college non dovranno essere insegnate quelle altre arti che dividono, che opprimono e che producono le guerre, quali “l'arte di governare, di uccidere, di accumulare terre e capitale”.


La seconda ghinea andrà a un'associazione che favorisca l'ingresso delle donne alle libere professioni, purché non siano professioni gestite o influenzate direttamente da uomini. Se tutte le professioni potessero essere esercitate dalle donne, esse ne sarebbero trasformate grazie al loro particolare, diverso modo di essere, e di qui potrebbe venire un aiuto importante a scongiurare la guerra.

La terza ghinea andrà all'associazione pacifista maschile. Sarebbe però opportuno, afferma la Woolf, che esistesse anche un'associazione femminile pacifista: la si potrebbe chiamare la “Società delle Estranee”. Sarà formata da “figlie di uomini colti” e dovrà essere molto diversa dalle analoghe associazioni: “non avrà alcuna sede, alcun comitato, alcuna segreteria; non convocherà riunioni, non organizzerà convegni”. Non vi si terranno cerimonie e non si presteranno giuramenti, e il primo dovere delle aderenti sarà quello di non combattere mai con le armi e di rifiutarsi, in caso di guerra, di fabbricare armi e di prestarsi a fare le infermiere, come accadde nella guerra precedente.      

mercoledì 4 marzo 2015

LA SINDROME DEL FARAONE

Succede spesso che gli amministratori pubblici vengano colpiti dalla “sindrome del faraone”. Si tratta di una particolare forma comportamentale che li porta durante il mandato a voler prepotentemente lasciare un personale segno tangibile, evidente e spesso macroscopico del loro passaggio terreno.
Ecco così che in città e paesi di grandi e piccole dimensioni fioriscono monumenti, circonvallazioni, cavalcavia, teatri e mausolei ad imperitura memoria di ministri e presidenti, sindaci ed assessori.
Anche il nostro comune non sembra essere esente da tale fenomeno. Lo è stato in passato (guardate il municipio) e pare si stia per ripetere anche nell’immediato futuro. L’attuale primo cittadino infatti ha annunciato che intende far realizzare nel Castello di Buja (tal Cjscjelat) una torre in vetro che funzioni da punto di osservazione. Costo dell’operazione determinato dallo studio di fattibilità appena consegnato in municipio: 100.000 euro.
Lasciando per ora da parte ogni considerazione sulla reale funzione della struttura e sulla sua qualità architettonica sorge spontanea una domanda: ma in un momento di “vacche magre” come quello che stiamo vivendo investire 100.000 euro in una realizzazione di questo tipo è una cosa opportuna e saggia?
E poi questi soldi da dove dovrebbero arrivare ? Direttamente dalle casse comunali che già stentano a finanziare adeguatamente manutenzioni, scuole, strade, illuminazione, ecc.? O da finanziamenti di altri enti (Regione, Unione Europea) ? E in tal caso: non sarebbe stato meglio concentrare gli sforzi per recuperare risorse per ben altre priorità (ancora scuole, casa di riposo, progetti di risparmio energetico, interventi di riqualificazione del fiume Ledra, ecc.) ? E con il patto di stabilità come la mettiamo?

Insomma, troppi interrogativi per un’opera che pare essere soprattutto il capriccio di un sindaco alla disperata ricerca di visibilità.

CI HA LASCIATO UN PARTIGIANO

Solo qualche giorno fa ci ha lasciato Luciano Rapotez: partigiano e presidente dell’ANPI
94 anni vissuti intensamente, fra lotte e dolori, impegno e speranze.
Ci sembrava giusto ricordarlo per tutto quello che ha passato e quello ci ha lasciato in eredità; ed anche per l’allegria e l’entusiasmo con cui ci aiutava ad organizzare le iniziative per il 25 aprile.
provinciale.

“I dolori della tortura non cadono in prescrizione”
Luciano  Rapotez 1921-2015

CONSIGLIO COMUNALE 04/03/2015

Pubblichiamo la convocazione del Consiglio comunale che si terrà questa sera:


La seduta del Consiglio si terrà in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione presso la Sede del Comune di Buja - Sala consiliare

MERCOLEDI' 4 MARZO 2015 ALLE ORE 20.30

per la trattazione del seguente

ORDINE DEL GIORNO

  1. Approvazione verbali precedente seduta del 28/01/2015.
  2. Nomina componente dell'Assemblea dell'Unione in sostituzione del Consigliere surrogato.
  3. Sostituzione Consigliere comunale di minoranza in seno alla Commissione per la riqualificazione del "Polo scolastico".
  4. Comunicazioni del Sindaco in merito ai cavalcavia autostradali.

Ci auguriamo come sempre la partecipazione della cittadinanza.