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lunedì 19 novembre 2012

KLAATU, BARADA, NIKTO!


Dopo il titolo del Messaggero Veneto del 17 novembre (“Buja, ultimatun per la casa di riposo”) non riusciamo a non vederci il sindaco Bergagna nelle vesti di Helen Benson di “Ultimatum alla terra” mentre ferma gli alieni che hanno determinato il degrado economico della residenza bujese per gli anziani.

Dopo il nostro allarme lanciato sul blog il primo cittadino ha infatti ritenuto di esternare in cronaca locale, come usa fare a piè sospinto con il consueto stile della politica degli annunci,  le proprie valutazioni in materia.

In effetti il termine ultimatum (con la “m” e non con la “n” finale) è farina del titolista mentre Bergagna afferma che "i tempi sono cambiati per cui la struttura è troppo piccola ed è in competizione con quelle circostanti e con le badanti che permettono di tenere a casa gli anziani.".

Ergo, la struttura, secondo la giunta, necessita di essere ingrandita chiedendo l’autorizzazione a quei cattivoni della Regione che da anni la negano. Altro studio di fattibilità, altra corsa.

E poi? E se non danno questa autorizzazione? che si fa? Si chiude? Si passa “baracca e burattini” ad un gestore privato?

Forse anche in questo caso sarebbe meglio analizzare a fondo la questione e, dati alla mano, mettere a confronto le varie soluzioni possibili, scegliendo poi la migliore, che tenga conto non solo delle evidenze economiche ma anche del fatto che, come abbiamo avuto modo di dire, la Casa di riposo rappresenta un patrimonio della nostra comunità, ricco di storia e di affetti.

E non sarebbe male cogliere l’occasione per fare un po’ di sana autocritica sugli errori commessi nel recente passato.