x

x

mercoledì 27 gennaio 2016

TRA MEMORIA E PRESENTE

Oggi, 27 gennaio, GIORNO DELLA MEMORIA.

Questa volta, per ricordare, abbiamo scelto una canzone. Una canzone di Francesco Guccini, scritta nell'ottobre del 1964, che lo stesso autore in un concerto di tre anni fa definì come ancora attuale. Una canzone che avrebbe voluto dismettere da tempo, che invece resiste, non per merito suo ma per l'evidenza che c'è ancora tanta strada da fare per questa umanità.

Il ricordo dell'olocausto, delle deportazioni, dell'orrore che ha sconvolto la civile Europa, coinvolto cittadini ebrei in maggioranza, nomadi, omosessuali, dissidenti politici, ecc., non è solo uno sguardo sconvolto rivolto al passato. E' un modo di mantenere accesa una fiamma, presidio di umanità, nei tempi attuali. Tempi diversi dalla metà del novecento ma ancora ammorbati dalle guerre, dalle violenze, dal razzismo, dalla sottomissione dei più deboli, dal disprezzo per i diritti umani, per il pensiero libero e le diverse sensibilità religiose.

Quanti sono i morti in Siria in questi ultimi anni? Ce lo chiediamo? Atrocità simili a quelle perpetrate nei campi di concentramento e sterminio nazisti ci riguardano ancora, spesso da vicino, in questo nostro presente. E se ricordiamo con orrore la Shoah, se versiamo lacrime di fronte alle testimonianze degli ormai pochi sopravvissuti, non possiamo rimanere indifferenti di fronte alle tragedie che accadono minuto dopo minuto di ogni giorno di questi tempi.

E se ci guardiamo intorno, è certo che la canzone di Francesco Guccini, con il suo titolo così evocativo, non può essere ancora dismessa...

In coda al testo, che è giusto leggere prima di ascoltarlo incastonato nella musica, trovate il link all'esecuzione live del pezzo di tre anni fa.


Auschwitz - Canzone del bambino nel vento
Francesco Guccini


Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.


Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,

E adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano, non riesco ancora
A sorridere qui nel vento,
A sorridere qui nel vento


Io chiedo, come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento.


Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento,
E ancora ci porta il vento.


Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,

E il vento si poserà.

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,
E il vento si poserà.


La canzone in versione live