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giovedì 24 gennaio 2013

SULLA FUSIONE TRA COMUNI

Considerazioni di Buja Bene Comune 
su ipotesi fusione Comuni.

Abbiamo letto con interesse le dichiarazioni dei sindaci di Buja e Treppo Grande relative alla proposta di fusione dei propri comuni con Osoppo e, forse, con Colloredo di Monte Albano. Il primo cittadino di Buja aveva peraltro anticipato questa ipotesi in Consiglio comunale cogliendo un po’ in contropiede la propria maggioranza.

E’ indubbio che i percorsi amministrativi degli enti, in questi tempi di crisi, vadano nella direzione degli accorpamenti e del condividere servizi. Non si tratta ormai più di grandi scelte ma quasi di strade obbligate.

Il meccanismo però non funziona automaticamente ma deve essere messo in condizione di ben operare.
Devono essere creati i presupposti tecnici, amministrativi ed organizzativi per cui dal mettere insieme emerga un amalgama omogeneo e non una maionese “impazzita”.  Altrimenti il costo rischia di essere maggiore del beneficio.

Se l’esperienza di riferimento è, ad esempio, quella dell’Unione fra Buja e Treppo Grande le prospettive non sono certo rosee. Ad esclusione di qualche iniziativa positiva, ad esempio il servizio di Polizia Municipale, il resto è appesantimento burocratico, lentezza amministrativa, difficoltà a decidere e programmare.
Questa realtà viene in parte testimoniata dallo stesso sindaco di Buja che però, proseguendo nella politica degli annunci, fa balenare l’ipotesi fusione.

Ergo: per non attirare l’attenzione verso qualcosa che non funziona si cerca di rilanciare verso altri obiettivi più vistosi e più lontani. Dimenticando che già l’Unione era stata venduta come una grande innovazione in grado di migliorare la qualità della vita dei residenti di Buja e Treppo Grande.

Non vogliamo con questo dire che amministrare i comuni di questi tempi sia proprio un pranzo di gala; siamo però convinti che forse, prima di tutto, sarebbe il caso di cercare di far funzionare questa benedetta e giovane Unione per dimostrare ai cittadini che le scelte compiute sono state giuste.

Per cui prima di pilotare l’aereo impariamo a guidare l’auto e soprattutto cerchiamo di mettere in condizione la popolazione di capire e di conoscere pro e contro di queste operazioni e di come possono influenzare le loro vite. Proviamo soprattutto ad ascoltare con attenzione la sua opinione, quanto meno nei modi previsti dagli Statuti comunali.