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mercoledì 25 febbraio 2015

A METÀ MANDATO BILANCIO NEGATIVO PER L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

E’ trascorsa metà legislatura; quale è il bilancio della Amministrazione comunale di Buja ?
La sintesi è facile: un poco che si avvicina molto al niente.

Si dirà: è scontato che a dire questo sia un gruppo di opposizione.
Ma credeteci. Questa volta arrivare ad un giudizio è fin troppo facile!

A voler essere buoni fra i risultati si possono ricordare l’installazione dell’impianto di riscaldamento geotermico in biblioteca, qualche asfaltatura, lodevoli iniziative nel settore dell’assistenza, la convenzione per far entrare la biblioteca in quella dell’hinterland udinese …
A questa osservazione sicuramente ci verrà risposto con un elenco di cose fatte che a ben guardare rappresentano ben poca cosa rispetto alle reali necessità del nostro paese.
Ciò che più resta in memoria sono invece le continue esternazioni del Sindaco contro tutti quelli che, secondo lui, non permettono al Comune di funzionare: in particolare lo Stato, la Regione, i gruppi di opposizione, il destino cinico e baro. Una lamentazione permanente costruita ad arte per nascondere le proprie debolezze e mancanze, la propria incapacità a dare risposte.

In tempi di crisi e patto di stabilità, in cui le Amministrazioni pubbliche sono ingessate da una burocrazia che si autoalimenta (diffidate sempre quando sentite parlare di semplificazione !) servono energia e professionalità, fantasia e coinvolgimento delle parti migliori della comunità. Tutte cose che mancano a questa Amministrazione, che non sono né nel suo DNA né nelle sue possibilità.

Un Sindaco che vuole controllare tutto essendo protagonista ma che svolge il mandato part-time, rappresenta già un grossissimo e strutturale ostacolo ad un possibile e necessario cambiamento. E intanto l’Amministrazione è in difficoltà e con essa la comunità di cui è espressione.

Fortunatamente Buja continua ad essere paese di Associazionismo e Volontariato, che danno una grossa mano a tener su la baracca, fin quando avranno energia per reggere. Ma non si può scaricare su di loro tutto il peso dei nostri tempi difficili.

Le proposte presentate (e sottolineiamo proposte) dei gruppi di opposizione hanno spaziato dal lavoro ai giovani, dal turismo alla scuola, dall’energia all’ambiente, dalle nuove tecnologie all’assistenza, dalle pari opportunità ai temi etici. Le risposte sono state quasi sempre negative anche se è prevalentemente grazie al lavoro dei gruppi di opposizione che, ad esempio, le commissioni hanno funzionato; altre ancora avrebbero potuto essere attivate per produrre idee e realizzazioni concrete se non ci fosse sempre stato il rifiuto dell’Amministrazione a percorrere questa strada.

Noi comunque continueremo ad elaborare e proporre, a voler ostinatamente costruire la narrazione di un paese dinamico e proiettato nel futuro, un comune che con i suoi oltre 6.600 abitanti può dare ed avere più di quanto dia o abbia ora.

Se effettivamente vogliamo tirar fuori l’Amministrazione di Buja dalle secche in cui si è incagliata è tempo di cambiamento; un cambiamento che non può più basarsi su un consenso costruito attorno a proclami retorici, “tais”, premi e feste (magari fatte solo, o quasi, in Monte) ma che deve trovare il coraggio di confrontarsi con le idee ed i progetti di quelli che sanno come scriverli, come costruirli, come sostenerli economicamente.
 
Il “vecchio” è stato ormai ampiamente collaudato con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, il “nuovo” è qui: basta cercarlo e metterlo alla prova.

sabato 21 febbraio 2015

Libia: l'indifferenza e l'isteria ci fanno male come la guerra

Siamo contenti che lo abbia detto anche Matteo Renzi: "Non si può passare dall'indifferenza all'isteria!" Non è serio né utile: è dannoso! Eppure è accaduto ancora una volta davanti alla tragedia libica e alle nuove minacce del cosiddetto Stato Islamico. Dopo un lungo periodo di noncuranza (che ce ne frega di quello che succede nel mondo!) accade qualcosa che colpisce direttamente le nostre emozioni, risveglia quel che resta del nostro senso del pericolo e provoca una reazione scomposta, isterica. Ed è come una bomba d'acqua che si scarica su di noi con smisurata violenza bellicista. "L'Isis ci minaccia ma noi siamo pronti a combattere" "Serve un intervento militare in Libia" "La guerra è alle porte e l'intervento è diventato urgente" "Alla guerra come alla guerra" "Se in Afghanistan abbiamo mandato a combattere 5000 uomini, in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino la nostra missione sarà ancora più impegnativa".
L'isteria è una malattia che deforma la realtà, produce contorsioni, deliri, angosce e nuovi conflitti. E quando colpisce alcuni dei responsabili delle istituzioni, della politica e dell'informazione fa molto male a tutti. Per questo dobbiamo trovare il modo di curarla.
La tragedia libica ci dice, per l'ennesima volta, che non possiamo più: (1) permetterci di chiudere gli occhi sulle tante, troppe guerre e crisi che infiammano il mondo; (2) continuare ad arrivare tardi sui problemi che ci stanno davanti e lasciare tutto nelle mani dei responsabili di tanta negligenza politica; (3) ripetere sempre gli stessi errori delegando agli eserciti e ai bombardamenti la soluzione dei problemi che la politica non ha saputo (o voluto) risolvere; (4) gestire i problemi della sicurezza con le logiche e gli strumenti arcaici che anche in questi anni di crisi distruggono decine di miliardi di euro dei nostri bilanci; (5) difendere i nostri valori e interessi in un mondo così complesso e veloce senza dotarci di una visione politica, risorse finanziarie, personale qualificato e strutture adeguate; (6) trattare l'Onu come un "quadro" o una "cornice" da invocare un giorno e ignorare l'altro senza mai metterla nelle condizioni di agire come dovrebbe; (7) invocare l'Europa e non avere un progetto per costruirne una migliore; (8) trattare il Mediterraneo come il confine meridionale dell'Europa e poi pretendere che gli altri non facciano altrettanto; (9) avere un sistema d'informazione che ci acceca e non ci aiuta a capire; (10) tollerare chi strumentalizza politicamente i drammi, l'insicurezza e le paure di tante persone fomentando odio, disprezzo e divisioni.
Se vogliamo uscire da questo incubo cominciamo col mettere al bando l'indifferenza e l'isteria. Usiamo l'intelligenza.

Tavola della pace
Perugia, 18 febbraio 2015
Tavola della pace
via della viola 1 (06122) Perugia, Tel. 335.6590356 - 075/5736890 - fax 075/5739337
segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

sabato 7 febbraio 2015

ATTI CONCRETI



Buja / Buje, 05 febbraio 2015

Al Dirigente Scolastico
dott.ssa Elisabetta Zanella,

al Presidente del Consiglio d’Istituto
sig. Eros Ridolfo
dell'Istituto Comprensivo di Buja

e, p.c., al Sindaco di Buja
dott. Stefano Bergagna


Ancora due anni fa nella veste di consiglieri comunali dei gruppi di minoranza avevamo proposto al Consiglio comunale di Buja di dare un segnale importante per promuovere la partecipazione, l'impegno e un riavvicinamento dei cittadini alla politica, chiedendo che si rinunciasse al gettone di presenza e che lo stesso andasse a costituire un fondo da destinare a particolari iniziative.
Quella proposta non ha avuto seguito ma noi abbiamo voluto comunque realizzare il nostro obiettivo mettendo a disposizione una buona parte del compenso previsto per l’attività di consiglieri comunali.
Come sapete infatti, già lo scorso anno, è stata versata nelle casse comunali una somma che poi, pur con qualche difficoltà, è stata assegnata all'Istituto Comprensivo come da noi esplicitamente richiesto. Anche quest'anno abbiamo scelto di dare il nostro piccolo contributo alla scuola
per l'importante ruolo che riveste nella nostra realtà e perché sappiamo quante difficoltà sul piano delle risorse, soprattutto in questi ultimi anni, deve affrontare. A differenza dello scorso anno al fine di ridurre i tempi e di semplificare le procedure abbiamo deciso di effettuare il versamento che ammonta a € 1260,00 direttamente all'Istituto Comprensivo, tramite bonifico bancario.
Distinti saluti.

Santi Stefano
Marco Virgilio
Buja Bene Comune - Buje Par Ducj

Aldo Calligaro
Valerio Bortolotti
Autonomia e Solidarietà - Autonomie e solidarietât
Movimento Friuli


Sonia Aita
Rudi Fasiolo
Maurizio Giacomini
VivereBuja - ViviBuje