E’ trascorsa metà legislatura; quale è il bilancio della Amministrazione comunale di Buja ?
La sintesi è facile: un poco che si avvicina molto al niente.
La sintesi è facile: un poco che si avvicina molto al niente.
Si dirà: è scontato che a dire questo sia un gruppo di opposizione.
Ma credeteci. Questa volta arrivare ad un giudizio è fin troppo facile!
A voler essere buoni fra i risultati si possono ricordare l’installazione dell’impianto di riscaldamento geotermico in biblioteca, qualche asfaltatura, lodevoli iniziative nel settore dell’assistenza, la convenzione per far entrare la biblioteca in quella dell’hinterland udinese …
A questa osservazione sicuramente ci verrà risposto con un elenco di cose fatte che a ben guardare rappresentano ben poca cosa rispetto alle reali necessità del nostro paese.
Ciò che più resta in memoria sono invece le continue esternazioni del Sindaco contro tutti quelli che, secondo lui, non permettono al Comune di funzionare: in particolare lo Stato, la Regione, i gruppi di opposizione, il destino cinico e baro. Una lamentazione permanente costruita ad arte per nascondere le proprie debolezze e mancanze, la propria incapacità a dare risposte.
In tempi di crisi e patto di stabilità, in cui le Amministrazioni pubbliche sono ingessate da una burocrazia che si autoalimenta (diffidate sempre quando sentite parlare di semplificazione !) servono energia e professionalità, fantasia e coinvolgimento delle parti migliori della comunità. Tutte cose che mancano a questa Amministrazione, che non sono né nel suo DNA né nelle sue possibilità.
Un Sindaco che vuole controllare tutto essendo protagonista ma che svolge il mandato part-time, rappresenta già un grossissimo e strutturale ostacolo ad un possibile e necessario cambiamento. E intanto l’Amministrazione è in difficoltà e con essa la comunità di cui è espressione.
Fortunatamente Buja continua ad essere paese di Associazionismo e Volontariato, che danno una grossa mano a tener su la baracca, fin quando avranno energia per reggere. Ma non si può scaricare su di loro tutto il peso dei nostri tempi difficili.
Le proposte presentate (e sottolineiamo proposte) dei gruppi di opposizione hanno spaziato dal lavoro ai giovani, dal turismo alla scuola, dall’energia all’ambiente, dalle nuove tecnologie all’assistenza, dalle pari opportunità ai temi etici. Le risposte sono state quasi sempre negative anche se è prevalentemente grazie al lavoro dei gruppi di opposizione che, ad esempio, le commissioni hanno funzionato; altre ancora avrebbero potuto essere attivate per produrre idee e realizzazioni concrete se non ci fosse sempre stato il rifiuto dell’Amministrazione a percorrere questa strada.
Noi comunque continueremo ad elaborare e proporre, a voler ostinatamente costruire la narrazione di un paese dinamico e proiettato nel futuro, un comune che con i suoi oltre 6.600 abitanti può dare ed avere più di quanto dia o abbia ora.
Se effettivamente vogliamo tirar fuori l’Amministrazione di Buja dalle secche in cui si è incagliata è tempo di cambiamento; un cambiamento che non può più basarsi su un consenso costruito attorno a proclami retorici, “tais”, premi e feste (magari fatte solo, o quasi, in Monte) ma che deve trovare il coraggio di confrontarsi con le idee ed i progetti di quelli che sanno come scriverli, come costruirli, come sostenerli economicamente.
Il “vecchio” è stato ormai ampiamente collaudato con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, il “nuovo” è qui: basta cercarlo e metterlo alla prova.