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venerdì 22 aprile 2016

IL 25 APRILE A BUJA

Pubblichiamo il programma delle iniziative organizzate a Buja per ricordare il 71° anniversario della liberazione dall'oppressione nazifascista...



71° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE


Appello dell'ANPI per il 25 Aprile
 
Il 25 aprile cade quest'anno in un complesso di vicende europee che riporta l'orologio della storia in un tempo dove la civiltà e le pratiche democratiche erano pesantemente oscurate. Una profonda crisi economica da cui si riesce con difficoltà a vedere una via d'uscita, il proliferare di movimenti di chiara marca neonazista e neofascista che arrivano fin dentro i governi, e il panorama drammatico di decine di migliaia di immigrati in fuga da guerre e disperazione che ricevono come risposta dalla politica e dalle istituzioni quasi esclusivamente muri e abbandono, devono far riflettere tutti sull'inquietante e gravissima china che sta prendendo il vivere civile. Non è questa la società che sognavano i combattenti per la libertà. Non è questo il futuro cui aspiravano, deprivato di coscienza, senso di responsabilità, solidarietà.
Auspichiamo un 25 aprile di piena e robusta memoria.
Una Festa che rimetta al centro dei ragionamenti e dei comportamenti politici e sociali preziosi e decisivi “comandamenti”: antifascismo, Resistenza e Costituzione. Una Festa che ricordi con forza i 70 anni della Repubblica e del voto alle donne, i primi importantissimi passi della rinascita democratica del Paese. Auspichiamo iniziative larghe, che coinvolgano tante italiane e italiani, Comuni, partiti, sindacati, associazioni. Una giornata come una stagione di impegno e profonda, viva Liberazione.
Una giornata che dal giorno successivo inneschi un cammino collettivo, sguardi e azioni solidali e responsabili. Un mondo migliore si costruisce insieme.

mercoledì 13 aprile 2016

REFERENDUM 17 APRILE: VOTIAMO E VOTIAMO SÌ

Invitiamo i cittadini a partecipare al referendum di domenica 17 aprile e a votare SÌ!
Non possiamo restare ancorati al passato, urge un nuovo piano di sviluppo energetico nel mondo ed in Italia. I combustibili fossili, gli stessi che stanno provocando la febbre all'atmosfera del nostro pianeta, sono già alle spalle, occorre investire risorse e ricerca su un tipo di sviluppo che contempli fonti energetiche alternative. A fronte dell'interesse di pochi quanto sta costando al pianeta, e quindi anche a noi, l'utilizzo di energia prodotta con i combustibili fossili? Dei danni causati dal cambiamento climatico globale teniamo conto sul prezzo del barile di petrolio? Quali vantaggi porterà, invece, puntare su energie alternative, tecnologie più sofisticate? Certamente uno sviluppo più sostenibile, aria più pulita e, con molta probabilità, posti di lavoro. E noi ancora a trivellare?
Condividiamo quindi il manifesto di Legambiente con i dieci motivi per andare a votare al referendum del 17 aprile e votare SÌ, lo riportiamo di seguito e vi chiediamo di non lasciar cadere questa opportunità di democrazia:
VOTANDO SÌ
diamo una scadenza certa alle concessioni di petrolio e gas in mare entro le 12 miglia dalla costa. La vittoria del referendum cancellerà l’ennesimo regalo fatto alle compagnie petrolifere grazie all’approvazione della Legge di Stabilità 2016, che permette loro di estrarre petrolio e gas nei nostri mari entro le 12 miglia, senza alcun limite di tempo. Se vince il SI, sarà ripristinata la norma precedente che prevede una scadenza temporale per ogni concessione.

VOTANDO SÌ
non rinunciamo a una risorsa strategica. Il contributo delle attività estrattive entro le 12 miglia sono pari al 3% dei nostri consumi di gas e meno dell’1% di petrolio: quantitativi ridicoli per i nostri fini energetici, a fronte di rischi incalcolabili. Un contributo energetico che è abbondantemente compensato dal calo dei consumi in atto e che non comporterebbe alcun aumento di importazione. Se vince il SI, il popolo italiano dirà che questo gioco non vale la candela.
VOTANDO SÌ
ci riappropriamo del nostro mare. Attualmente, solo le compagnie petrolifere che operano entro le 12 miglia godono del privilegio di concessioni a tempo indeterminato. Nessuna concessione di un bene dello Stato può essere affidata a un privato senza limiti di tempo, come prevede anche la normativa comunitaria. Se vince il SI, sarà ripristinata la data di scadenza delle concessioni e il bene pubblico resterà tale.
VOTANDO SÌ
diamo più forza alle fonti rinnovabili. Le energie rinnovabili coprono il 40% dei consumi elettrici del nostro Paese, sono sempre più efficienti e rappresentano la prima voce di investimento nel mondo. Ad esempio, incentivando il biometano, potremmo ricavare una quantità di gas 4 volte maggiore a quello estratto nei mari italiani entro le 12 miglia. Se vince il SI, potremo finalmente puntare sulle rinnovabili e non più sulle fossili.
VOTANDO SÌ
diminuiamo i rischi e abbiamo garanzie sulla dismissione degli impianti. Non dare scadenza temporale alle concessioni vuol dire anche lasciare nel mare piattaforme e pozzi a tempo indeterminato. Questo aumenta di molto il rischio di incidenti. Se vince il SI, avremo la garanzia che le compagnie, una volta scaduta la concessione, smantellino piattaforme, pozzi e tutte le infrastrutture, come previsto dalla legge.
VOTANDO SÌ
cancelliamo i privilegi di cui godono le lobby petrolifere. Il 70% delle concessioni produttive oggetto del referendum non paga le royalties, perché estrae un quantitativo minore della franchigia prevista dalla legge. Il risultato è che nulla è versato nelle casse dello Stato. Se vince il SÌ, elimineremo questi privilegi e non continueremo a “svendere” il nostro mare.
VOTANDO SÌ
fermiamo le trivellazioni ancora consentite nelle 12 miglia dalla costa. Oggi nel nostro Paese non è possibile ottenere nuovi permessi per trivellare entro le 12 miglia. Ma nulla impedisce che, nell’ambito delle concessioni già rilasciate e attualmente senza scadenza, siano installate nuove piattaforme e perforati nuovi pozzi, come nel caso delle piattaforme VegaB nel canale di Sicilia e Rospo Mare in Abruzzo. Se vince il SI, elimineremo il pericolo di nuove trivellazioni entro le 12 miglia.
VOTANDO SÌ
creiamo altra occupazione nel settore energetico, quello rinnovabile e dell’efficienza. Non sarà il referendum a mettere a rischio i posti di lavoro del settore di estrazione di petrolio e gas, comparto già in crisi da tempo: il 35% delle compagnie petrolifere sono già ad alto rischio fallimento, visto il crollo del prezzo del petrolio. Se vince il SI, possiamo dare gambe alle rinnovabili, raggiungendo i risultati della Germania con 400mila occupati nel settore.
VOTANDO SÌ
diamo un contributo alla lotta ai mutamenti climatici. Alla COP21 di Parigi dello scorso dicembre, il Governo italiano - insieme ad altri 194 paesi - ha sottoscritto uno storico impegno a contenere la febbre della Terra entro 1,5 gradi centigradi, dichiarando fondamentale l’abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili. Se vince il SI il popolo italiano sarà coerente con questo impegno.
VOTANDO SÌ
difendiamo il nostro diritto a decidere sulle scelte importanti del nostro Paese.

sabato 9 aprile 2016

VERITA' PER GIULIO REGENI

Oggi abbiamo inserito nella testata del nostro blog lo striscione della campagna di Amnesty International che chiede con forza alle istituzioni nazionali di fare luce sul caso del ricercatore friulano Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto. Tante le istituzioni che hanno aderito, anche a livello locale come la Provincia di Udine con voto unanime.
 
Proprio in questi giorni, in cui drammaticamente si ferma il confronto romano tra gli "investigatori" egiziani e gli organi investigativi italiani, anche il Comune di Buja è intenzionato a trasmettere alle massime autorità italiane un documento in cui si richiede di fare chiarezza assoluta su quanto accaduto. Non un'adesione alla campagna di Amnesty International, come il nostro gruppo aveva caldeggiato, ma comunque un messaggio importante, chiaro e condiviso da parte di tutto il Consiglio comunale tramite una mozione in fase di completamento.
 
Non si possono più accettare altri depistaggi o versioni dei fatti fantasiose da parte di un paese che con l'Italia ha rapporti importanti. Non possiamo accettare che un giovane e brillante ricercatore venga torturato e ucciso per i suoi studi. Se ne sono sentite di tutti i colori su Giulio pur di allontanare quella che potrebbe essere la cruda e dolorosa verità, a volte fango vero e proprio senza nessuna sensibilità di fronte al suo immenso dolore, la perdita della vita ed il dolore dei familiari.
 
Per noi Giulio Regeni è un ragazzo che solo per la sua attività di studio e ricerca ha pagato un prezzo inaccettabile sotto qualsiasi punto di vita. Inaccettabile!
 
 
   Da La Repubblica di oggi:
..."Ottima l'orata". Il procuratore generale aggiunto del Cairo Mostafa Soliman, il suo giovane addetto alla cooperazione Mohamed Hamdy, i generali Adel Gaffar, Mostafa Meabed, Ahmed Aziz e Alaa Azmi, scherzano e mangiano con l'appetito di chi sta celebrando la fine di un'indimenticabile vacanza romana. Chiedono agli esterrefatti commensali italiani, quando ci si rivedrà...