Oggi abbiamo inserito nella testata del nostro blog lo striscione della campagna di Amnesty International che chiede con forza alle istituzioni nazionali di fare luce sul caso del ricercatore friulano Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto. Tante le istituzioni che hanno aderito, anche a livello locale come la Provincia di Udine con voto unanime.
Proprio in questi giorni, in cui drammaticamente si ferma il confronto romano tra gli "investigatori" egiziani e gli organi investigativi italiani, anche il Comune di Buja è intenzionato a trasmettere alle massime autorità italiane un documento in cui si richiede di fare chiarezza assoluta su quanto accaduto. Non un'adesione alla campagna di Amnesty International, come il nostro gruppo aveva caldeggiato, ma comunque un messaggio importante, chiaro e condiviso da parte di tutto il Consiglio comunale tramite una mozione in fase di completamento.
Non si possono più accettare altri depistaggi o versioni dei fatti fantasiose da parte di un paese che con l'Italia ha rapporti importanti. Non possiamo accettare che un giovane e brillante ricercatore venga torturato e ucciso per i suoi studi. Se ne sono sentite di tutti i colori su Giulio pur di allontanare quella che potrebbe essere la cruda e dolorosa verità, a volte fango vero e proprio senza nessuna sensibilità di fronte al suo immenso dolore, la perdita della vita ed il dolore dei familiari.
Per noi Giulio Regeni è un ragazzo che solo per la sua attività di studio e ricerca ha pagato un prezzo inaccettabile sotto qualsiasi punto di vita. Inaccettabile!
Da La Repubblica di oggi:
..."Ottima l'orata". Il procuratore generale aggiunto del Cairo Mostafa Soliman, il suo giovane addetto alla cooperazione Mohamed Hamdy, i generali Adel Gaffar, Mostafa Meabed, Ahmed Aziz e Alaa Azmi, scherzano e mangiano con l'appetito di chi sta celebrando la fine di un'indimenticabile vacanza romana. Chiedono agli esterrefatti commensali italiani, quando ci si rivedrà...