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sabato 27 febbraio 2016

INIZIATIVE CELEBRATIVE DEL TERREMOTO NON FINANZIATE: FORSE UN MOTIVO C’E’

La nuova lamentazione del Sindaco di Buja si è levata alta in occasione della presentazione del programma di eventi per celebrare il 40° anniversario dei sismi del 1976.
 
Bergagna, come riportato dal Messaggero Veneto, si è lamentato perché le proposte presentate dal nostro Comune non sono state finanziate dalla Regione e perché questa ha trattato i proponenti come “figli e figliastri” facendo fare la parte del leone a Venzone.
 
Non è qui il caso di ricordare come la cittadina medievale sia un simbolo internazionale di ricostruzione ed in particolare di quella del Friuli. Non si vuole nemmeno entrare nel merito delle proposte avanzate da Buja.
 
Forse però sarebbe il momento di interrogarsi sul ruolo ed il peso che Buja ha progressivamente assunto ed attualmente ha nel contesto regionale.
 
Senza dubbio molto inferiore a quanto vale ed a quanto meriterebbe.
 
Tutto ciò non è però casuale. E’ il frutto delle scelte, o meglio non scelte, maturate dalle Amministrazioni che negli ultimi anni l’hanno governata e che con la guida dell’attuale primo cittadino si sono accentuate.
 
Assenza di strategia politica, difficoltà di interlocuzione con l’Amministrazione regionale e con le realtà limitrofe, incapacità di lavorare in gruppo, conflittualità, autoreferenzialità, autocompiacimento, supponenza e talvolta arroganza fanno si che a Buja non si guardi più come ad un riferimento, un potenziale partner, un alleato affidabile. Al massimo la si sopporta perché fa già parte di un Consorzio o di un’Associazione.
 
Prove evidenti e recenti sono il rapporto opportunistico con la Comunità Collinare, quello prevaricatore nei confronti di Treppo Grande e Colloredo di Monte Albano, la scarsa considerazione nelle programmazioni sovra comunali, la rivendicazione di presunte primogeniture sulla nascita della Protezione civile, la quasi totale incapacità di portare avanti progetti europei da realizzare in partenariato.
 
E non si può dire che in tutto questo sia determinante il colore politico. Anche con Amministrazioni “amiche” i rapporti non sono idilliaci.
 
Un vero peccato. Un freno evidente per il progresso della nostra comunità di cui stiamo già pagando il prezzo e, se non vi sarà a breve un inversione di rotta, risentiremo ancor più nel futuro.