Non ci sembra che il Comune di Buja primeggi nel settore delle politiche turistiche; anzi non ci risulta proprio che ne abbia. Ciò che viene fatto in questo ambito avviene per iniziativa delle associazioni, Pro Buja in primis, e dei privati.
L’Amministrazione comunale ha invece alzato bandiera bianca nel settore. Non c’è una delega specifica al Sindaco o a qualche Assessore, né si ricordano interventi recenti. Insomma il Comune rinuncia senza colpo ferire ad una sua prerogativa di legge, dal momento che nella nostra Regione la L.R. 2/2002 evidenzia come le funzioni in materia turistica siano esercitate anche dai Comuni e ne precisa le competenze.
Di fronte a questa assenza in un settore interessante, e non poco, anche dal punto di vista economico, Buja bene comune aveva proposto l’attivazione di una conferenza del turismo bujese in cui dare la possibilità ad Associazioni, operatori economici e singoli cittadini di confrontarsi e fare proposte per confrontarsi e formulare proposte sul tema. Un’iniziativa inclusiva da cui far nascere una strategia turistica per il nostro Comune da coordinare con il più ampio recente Piano regionale.
Come spesso accade la proposta ha avuto l’appoggio solo dei gruppi di Vivere Buja e del rappresentante di Autonomie e Solidarietât mentre è stata respinta in modo pregiudiziale dalla maggioranza, che evidentemente teme il coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte in quanto potrebbero smascherare la cronica debolezza dell’attuale Amministrazione.
Una scelta miope che non indebolisce le forze di minoranza ma l’intera comunità bujese, impedendole di cogliere un importante opportunità in grado di produrre anche future ricadute economiche.