Succede spesso che gli amministratori pubblici vengano colpiti dalla “sindrome del faraone”. Si tratta di una particolare forma comportamentale che li porta durante il mandato a voler prepotentemente lasciare un personale segno tangibile, evidente e spesso macroscopico del loro passaggio terreno.
Ecco così che in città e paesi di grandi e piccole dimensioni fioriscono monumenti, circonvallazioni, cavalcavia, teatri e mausolei ad imperitura memoria di ministri e presidenti, sindaci ed assessori.
Anche il nostro comune non sembra essere esente da tale fenomeno. Lo è stato in passato (guardate il municipio) e pare si stia per ripetere anche nell’immediato futuro. L’attuale primo cittadino infatti ha annunciato che intende far realizzare nel Castello di Buja (tal Cjscjelat) una torre in vetro che funzioni da punto di osservazione. Costo dell’operazione determinato dallo studio di fattibilità appena consegnato in municipio: 100.000 euro.
Lasciando per ora da parte ogni considerazione sulla reale funzione della struttura e sulla sua qualità architettonica sorge spontanea una domanda: ma in un momento di “vacche magre” come quello che stiamo vivendo investire 100.000 euro in una realizzazione di questo tipo è una cosa opportuna e saggia?
E poi questi soldi da dove dovrebbero arrivare ? Direttamente dalle casse comunali che già stentano a finanziare adeguatamente manutenzioni, scuole, strade, illuminazione, ecc.? O da finanziamenti di altri enti (Regione, Unione Europea) ? E in tal caso: non sarebbe stato meglio concentrare gli sforzi per recuperare risorse per ben altre priorità (ancora scuole, casa di riposo, progetti di risparmio energetico, interventi di riqualificazione del fiume Ledra, ecc.) ? E con il patto di stabilità come la mettiamo?
Insomma, troppi interrogativi per un’opera che pare essere soprattutto il capriccio di un sindaco alla disperata ricerca di visibilità.