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mercoledì 29 gennaio 2014

INSIEME PER NON DIMENTICARE

Legge 20 luglio 2000, n. 211
"Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000

Art. 1
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2
1. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.
 
Domenica 26 gennaio 2014 - la  celebrazione del Giorno della Memoria a Buja

Dal 2000 il popolo italiano  ha deciso di istituzionalizzare una giornata dedicata al ricordo collettivo dell'abisso di disumanizzazione, violenza e morte rappresentato dalla persecuzione del popolo ebraico in primis, ma anche degli zingari, degli omosessuali, dei disabili, degli oppositori politici, ecc., perpetrata dal nazifascismo. La memoria e la trasmissione della memoria di quei tragici fatti ai più giovani è fondamentale affinché si tengano il più possibile a distanza i "demoni" sempre pronti a risvegliarsi nell'umanità, anche in culture e paesi avanzati. Nessuno deve sentirsi "vaccinato", l'orrore può sempre ripresentarsi e la storia ne è cruda testimone. L'indifferenza e l'ignoranza sono terreni fecondi, specie quando gli eventi si allontanano dal nostro orizzonte di vita e le generazioni passano.
 
A Buja i gruppi consiliari di Buja bene comune, Vivere Buja e Autonomia e Solidarietà hanno organizzato un semplice ma sentito momento di riflessione assieme a diversi cittadini domenica 26 gennaio. Ci siamo ritrovati uniti nel ricordo dei tragici eventi e nella condivisione degli intenti della Legge 211. Anche quest'anno abbiamo provato a coinvolgere tutto il Consiglio comunale nell'organizzazione delle celebrazioni ma ancora una volta senza esito e senza risposte.
Ci spiace ma ci auguriamo che la prossima occasione possa riunire tutti i cittadini ed i loro rappresentanti attorno alla lapide che ricorda le vittime bujesi con il pensiero esteso a tutte le vittime della barbarie.

Di seguito alcune delle testimonianze e delle riflessioni lette:

L'amico ritrovato
Il diario di Helga
Eugenetica e purezza della razza
Fuga di morte
Eccesso e banalità del male
Poesie
Pensiero ad alta voce

Si ringrazia Villiam Covasso per la concessione delle fotografie pubblicate in questo articolo. Molte altre foto dell'evento sono disponibili sul suo blog (clicca qui)



venerdì 24 gennaio 2014

IL GIORNO DELLA MEMORIA

Invitiamo tutti i cittadini di Buja a partecipare ad un sentito momento di ricordo e di riflessione per celebrare il

GIORNO DELLA MEMORIA

istituito a livello internazionale, e sancito in Italia dalla legge 211 del 2000, per non dimenticare l'orrore della Shoah (sterminio del popolo ebraico), la vergogna delle leggi razziali, la persecuzione dei nomadi e di altre etnie, degli oppositori politici e delle persone che hanno deciso di aiutare le vittime di questa persecuzione.
 
Il ritrovo è fissato per
domenica 26 gennaio alle ore 11.15
presso la Piazza del Municipio a Buja
 
Verrà deposta una corona alla stele che ricorda i deportati bujesi nei campi di sterminio e saranno
letti brani e poesie tratti in parte anche dalle testimonianze dei sopravvissuti.


Gruppi consiliari Autonomie e Solidarietât, Buja Bene Comune, Vivere Buja


Bimbi nella Risiera di San Sabba

mercoledì 22 gennaio 2014

MEGLIO CARRO CON RUOTE E CAVALLI

LA TRASMIGRAZIONE DI INDIRA FABBRO E LA CALMA APPARENTE DEL CENTRODESTRA BUJESE

Indira Fabbro e Renzo Tondo
La notizia apparsa sul Messaggero Veneto di qualche giorno fa che annuncia l’addio di Indira Fabbro alla Lega Nord ed il suo approdo a Forza Italia può indurre a dure reazioni. Neppure il tempo che si chiudessero gli otturatori  delle macchie fotografiche (chiamate solo pochi giorni fa ad immortalare l'abbraccio ispirato in Sala consiliare tra le pasionarie leghiste bujesi Lizzi e Fabbro con Tosi) ed ecco che... meglio cambiare carro, quello leghista è rimasto senza ruote e probabilmente senza cavalli!

La prima reazione è esclamare “Estiqaatsi!”, appoggiare il giornale al tavolino e dedicarsi ad altro.

La seconda invece è cercare di capire cosa succede nel centrodestra bujese.

Il coming out della Fabbro a favore di Tondo, Savino e Blasoni la colloca in pole position nella nuova (vecchia) Forza Italia regionale, facendone crescere le possibilità quale potenziale candidato sindaco alle prossime comunali.

L’offuscato Bergagna, sorpreso da intraprendenza e legami privilegiati della giovane ex assessore regionale più veloce della storia, tenta così di riacquistare visibilità attraverso convegni di partito e dichiarazioni roboanti e spesso fuori misura su quotidiani locali e non.
Ma i giochi non si limitano ai due suddetti:
zitta zitta e quatta quatta mantiene quasi intatto il suo appeal Elena Lizzi, in quota Lega ma moderata e capace di costruire legami forti e duraturi, anche fuori dagli stretti steccati del suo declinante partito ormai sotto il 4%, durante gli anni di assessore trascorsi in Comune ed in Provincia.

E Paoletto Ciani con tutta la sua esperienza ? E Giovanni Calligaro stanco di fare il vice ?
Quindi tanti galli (e galle) nel pollaio del centrodestra.
 
E dietro la calma apparente già si affilano gli speroni.
 

E per chi non lo conoscesse ecco il
Grande Capo Estiqaatsi, personaggio
della trasmissione di Radio 2 "610".
 Il grande capo in genere commenta
 le notizie di gossip o le non notizie.
Per questo motivo, solo per questo,
 lo abbiamo citato.

lunedì 20 gennaio 2014

A LEZIONE DAL PROF. BERGAGNA

LE LEZIONI DI ONESTÀ INTELLETTUALE DEL PROF. BERGAGNA

Corso di base che prevede sette, diconsi sette, interessanti appuntamenti da tenersi presso la Sede Municipale del Comune di Buja


  1. Come organizzare un evento di partito facendolo passare per iniziativa istituzionale (caso studio: convegno sulle scuole paritarie).
  2. Far passare un’iniziativa delle minoranze come propria grande intuizione (caso studio: consiglio comunale dei ragazzi).
  3. Negare l’evidenza anche sapendo di essere in torto (caso studio: progetto Alterenergy).
  4. Descrivere ai media un’iniziativa spacciandola per già fatta quando invece nulla si è fatto e forse si farà (caso studio: wi-fi a Buja).
  5. Istituire un gruppo di lavoro per una questione importante e stare mesi per convocarla (caso studio: casa di riposo).
  6. Non rispondere alle lettere inviate dalle minoranze (casi studio: innumerevoli).
  7. Come anticipare ai giornali tariffe Imu e aumenti delle stesse prima delle delibere consiliari di adozione (rileggi sul ns. blog di giugno 2013 l'editoriale dal titolo "armatevi e partite").


Il docente si rende disponibile ad affrontare altri argomenti, anche su richiesta del pubblico - la sua illimitata esperienza nel campo dell'onestà intellettuale non contempla limiti di sorta - e... per i più appassionati sono previsti approfondimenti specifici che verranno calendarizzati quanto prima.

sabato 18 gennaio 2014

SEMPRE SU IMU E CASA DI RIPOSO

Evidentemente a Bargagna piacerebbe zittire l'opposizione che lo infastidisce; ma non ce la fa!
E la qualità della sua replica apparse sul riesumato gruppo Facebook (di seguito riportata) da lui governato si può giudicare soprattutto dall'uso, mal criptato dell'offesa:

Stegfano Bergagna
"La delibera consiliare n.24 del 18/07/13 avventa ad oggetto:"indirizzi in merito alla gestione della casa di riposo" e' stata approvata all'unanimita'.
Il dispositivo di una delibera approvata rappresenta esattamente quello che l'assemblea ha deciso. Se qualche consigliere di opposizione si e' dimenticato di cosa ha votato questo e' grave. Molto peggiore sarebbe l'ipocrisia di fingere di non sapere. Ipocrisia e' anche astenersi dal voto ( non votare) per non prendere una posizione e successivamente vantarsi pubblicamente di non aver votato per far credere di essere stato contrario a quella decisione. Se uno e' contrario, vota contario ( se e' un uomo e non un quaraquaqua'). Se uno non e' contrario ne favorevole e si e' astenuto (non vota) perché non ha preso posizione, poi sta zitto!
Sul blog di Buja bene comune( cons. Santi e Virgilio) si dichiara di non aver votato la mini IMU.
Lascio all'onesto lettore ogni considerazione sull'onesta' intellettuale di tale dichiarazione.
Le delibere 24 e 25 sono sul sito del Comune (www.comune.buja.ud.it) e si puo' leggere chi e cosa si e' votato."

Come spiegato chiaramente in consiglio siamo stati sempre contrari all'equazione SOLUZIONE DEFICIT CASA DI RIPOSO = AUMENTO DELL'IMU. Se abbiamo accettato nella delibera sugli indirizzi da dare alla gestione della Casa di Riposo lo abbiamo fatto per arrivare ad un voto unanime su quella delibera nata dalle nostre proposte in antitesi a quelle del sindaco che aveva previsto la privatizzazione della struttura.
L'astensione successiva sulla delibera che di fatto faceva nascere la MINI IMU per Buja dipendeva dal fatto che questa scelta non ci convinceva ma, consapevoli delle difficoltà esietenti per le case comunali, avremmo preferito, come scritto nel nostro blog, un innalzamento progressivo dell'addizionale IRPEF a tutela delle fasce di reddito più basse.

E tutto questo Bergagna lo sa e se non lo dice fa prima di tutto un cattivo servizio a sé stesso.
Tutto il resto è fuffa...

venerdì 17 gennaio 2014

CHI HA PAURA DEL LEDRA?

Ricomincia a piovere e di acqua ne cadrà moltissima nei prossimi giorni. Come già accaduto recentemente piogge intensissime si abbatteranno sulle zone prealpine e pedemontane e tornerà la paura del rischio esondazione per le famiglie bujesi che risiedono nelle aree prossime al fiume.
 
Buja Bene comune, sostenuta in questo anche da una lettera sottoscritta da dodici famiglie della zona in questione,  il 9 ottobre ha chiesto formalmente al Sindaco con un'interpellanza (scaricala qui)
 
  • quali siano le attività in essere da parte della Consulta di bacino del Fiume Ledra.
  • Quale sia lo stato di avanzamento della progettazione relativa al progetto finanziato da ormai più di due anni raccomandato dalla Protezione Civile.
  • Quali sia il parere espresso dalla Consulta di bacino in relazione al suddetto progetto ed all’intenzione del Comune di Buja di realizzare centraline idroelettriche captando acque che afferiscono al bacino del fiume Ledra.
In Consiglio Comunale il Sindaco ha risposto a modo suo, parlando d'altro e del fatto che le case non dovevano essere costruite in quella zona. Cosa significa? Sono edifici abusivi? non hanno l'abitabilità? non pagano IMU e mini IMU? Si parla di un progetto più ampio rispetto a quanto richiesto dalla Protezione Civile che richiederà tempi lunghi ed espropri. Tempi lunghi quanto? Anche qui il Sindaco è stato vago. Come è stato vago sul coinvolgimento della Consulta di bacino.
 
Molti dei problemi attuali avrebbero potuto essere già stati risolti se si fosse realizzato per tempo il Piano di Bacino chiesto da ben più di vent'anni dal Comitato per la difesa del Fiume Ledra e si fosse data attuazione coordinata agli interventi di tutela e valorizzazione.
 
Ora potrebbero riproporsi situazioni di rischio e disagio come quelle che hanno colpito l'area durante il periodo natalizio e documentate dal filmato realizzato dal titolare del B&B Al Campo di Sotto rimasto isolato insieme ad altri abitanti della zona in occasione dell'ennesima esondazione del Ledra il 5 gennaio 2014:

guardalo su Youtube, clicca qui!

MINI IMU A BUJA

Ieri il Messaggero Veneto ha pubblicato un articolo (leggilo qui) in cui si parla di un indesiderato ma necessario sacrificio che l'Amministrazione bujese in carica ha dovuto richiedere ai cittadini per "salvare" la Casa di Riposo. Si parla di una grande condivisione in Consiglio Comunale ma la realtà è diversa e forse l'articolo sarebbe stato più completo e vicino alla realtà se oltre al Sindaco si fosse ascoltata anche l'opposizione prima della stesura.

E' chiaro che un sindaco che ha fatto proprio per anni il motto berlusconiano di "non mettere le mani nelle tasche dei cittadini" sia in difficoltà nel giustificare nuove tasse a Buja.

Però questa è la realtà. Non condivisa dal gruppo Buja Bene Comune che, assieme a Vivere Buja, NON ha votato a favore dell'istituzione della mini IMU.

perché:
 
  1. Erano in arrivo risorse regionali
  2. Se fosse servita una nuova imposizione era più equo variare l'addizionale IRPEF facendo pagare meno ai meno abbienti e più a chi più ha.
  3. Si potevano operare tagli su altre spese quali, ad esempio, viaggi di rappresentanza, pagamento di corriere per gite, indennità del sindaco, convegni di partito mascherati da iniziative istituzionali ecc.
Inoltre non si può dimenticare che questi risultati sono la diretta conseguenza di scelte passate, ad esempio in termini di accensione di mutui, di cui oggi si pagano le conseguenze.
Per cui invitiamo il sindaco a una minor demagogia e ad una maggior concretezza per tutelare gli ormai sempre più ridotti redditi dei nostri concittadini.

martedì 14 gennaio 2014

NEWS IN PILLOLE

MINI IMU A BUJA
Anche il Comune di Buja, la cui Amministrazione si è tanto vantata in passato per la sua virtuosità  nel mantenere bassa la pressione fiscale sulle famiglie,  rientra nel 9% dei comuni della Regione (20 in tutto) che pretenderanno dai cittadini il versamento entro il 24 gennaio p.v. della mini Imu sulla prima casa per aver deliberato un'aliquota d'imposta superiore a quella base. Come dire  la spending review non ha funzionato!
NOI NON L'ABBIAMO VOTATA!
 
A TUTTO TONDO!
Non che ci fosse bisogno di conferme ma se qualcuno avesse avuto ancora perplessità sulla natura della conferenza sui finanziamenti alle Scuole paritarie, spacciata come appuntamento istituzionale dall'Amministrazione di Buja nonostante le ragionevoli proteste delle opposizioni, si è potuto togliere ogni dubbio ascoltando le parole dell'ex governatore del Friuli Venezia Giulia Tondo.
All'uscita dalla riunione targata Forza Italia, stizzito per le civili contestazioni di insegnanti della scuola pubblica, cittadini e Consiglieri comunali di opposizione, ha alzato la voce e con una frase colorita ha sentenziato: "non venite a rompere le scatole (traduzione) a casa nostra, andatevene a casa vostra...". In effetti la riunione "istituzionale" sulla quale il Sindaco Bergagna ha con una chiara forzatura messo il cappello del Comune di Buja, è stata una passerella degna di Cannes di illustri rappresentanti del partito berlusconiano, da Mariastella Gelmini a Massimo Blasoni, Renzo Tondo, Riccardo Riccardi, Sandra Savino e chi più ne ha più ne metta. Come dice Tondo, appunto, "lasciateci in pace in casa nostra!". Altro che appuntamento istituzionale, solo propaganda di partito.
Da apprezzare, invece, il tono ben più cordiale di Mariastella Gelmini che si è complimentata per la correttezza e la civiltà con chi stava manifestando il più che giustificato dissenso.   

mercoledì 8 gennaio 2014

CONFERENZA SULLE SCUOLE PARITARIE

Conferenza sulle scuole paritarie? Per noi no! Solo una strumentale operazione di partito (la nuova/vecchia Forza Italia) camuffata piuttosto male da incontro istituzionale pubblico organizzato dall'Amministrazione comunale. Ecco l'invito (scaricalo qui) che rivela la faziosità sconcertante, condita tra l'altro da distorta informazione, dell'iniziativa a cui il nostro Sindaco ha inteso mettere il cappello a nome della cittadinanza. Noi non ci stiamo e civilmente abbiamo chiesto che venga tolta l'intestazione del Comune visto che l'iniziativa non ha certo crismi istituzionali ma trattasi di propaganda di partito. Naturalmente il Sindaco Bergagna ha respinto la nostra richiesta ma è giusto che i cittadini comprendano le posizioni, quindi, pubblichiamo di seguito le comunicazioni intercorse oggi tra Buja bene comune - Buje par ducj, i Consiglieri comunali e il Sindaco Bergagna.

Ognuno si faccia la propria opinione liberamente:

7 gennaio 2014...ore 14.32
Perché si vuol far passare un'iniziativa di partito come un incontro istituzionale ?
Ci si vergogna dell'appartenenza a quella determinata forza politica o è solo l'ennesima occasione per utilizzare in modo improprio ed inopportuno il proprio ruolo ?
Le critiche alle scelte della Regione presenti nel volantino (tutte da dimostrare) sono quelle di Forza Italia, di Stefano Bergagna sindaco o dell'Amministrazione comunale di Buja ?
Chiediamo formalmente che l'invito venga modificato utilizzando il logo del partito che organizza l'iniziativa (o di qualsivoglia altra sigla se ne voglia assumere la paternità) e togliendo l'intestazione del Comune .
Distinti saluti.
Stefano Santi

8 gennaio 2014...ore 9.35
Buongiorno,
meraviglia veramente questa posizione dei due consiglieri di “Buja bene comune”. La critica sull’operato di questa Amministrazione Regionale non viene solo da una parte politica, ma anche da altre rappresentanze presenti in Consiglio regionale, come il movimento 5 stelle.
Ad ogni modo tengo a precisare che, da alcuni anni, non ho più alcuna tessera di partito, anche se chiaramente la mi rappresento come un Sindaco di destra.
Inoltre il convegno non riguarda il futuro di Berlusconi o gli sviluppi politici di un qualsiasi partito. Il tema dell’incontro si svilupperà sui pesanti tagli finanziari alle scuole paritarie della Regione. La vera vergogna è quella di una Regione che ignora la realtà delle cose, che decide su posizioni dogmatiche senza conoscere e senza confrontarsi con nessuno. Un vero neo stalinismo! Sulla sanità e sulla scuola si valuta la civiltà di un popolo.
A parte il direttore scolastico, i relatori sono rappresentati delle istituzioni, membri del Parlamento e del Consiglio regionale. Mentre il Sindaco per legge è il rappresentante legale di questa Amministrazione comunale e nelle sue funzioni garantisce che il mandato popolare ricevuto dalla gente di Buja, in base al programma amministrativo per cui siamo stati eletti, venga attuato. Nel programma amministrativo vi era il sostegno alle scuole materne, anche paritarie. Il prossimo Consiglio Comunale voterà una mozione proposta dal Sindaco sulle scuole paritarie. Una mozione che già altri comuni intendono far propria ed inviare alla Regione per contestare le inaccettabili e vessatorie posizioni assunte nei confronti delle scuole paritarie e di tante famiglie. Per cui la richiesta dei consiglieri Santi e Virgilio è respinta. Cordiali saluti. Il Sindico.

8 gennaio 2014...ore 11.32
Sì, tutto molto interessante. Solo che in un dibattito istituzionale e pubblico ci vedrei bene anche un rappresentante della maggioranza del Consiglio Regionale. Sarebbe interessante capire qualcosa di più da un contraddittorio serio, con le varie parti presenti. Io non avrei alcun problema a criticare l'operato dell'Amministrazione Regionale come non ho problemi a criticare pubblicamente un ex Ministro del Governo nazionale che ha demolito la scuola pubblica come nessun altro e che oggi viene chiamato dall'Amministrazione comunale a discutere di scuola come se fosse un'autorità in materia. Diciamoci la verità, è stato organizzato un incontro strumentale, passato per istituzionale, in cui parleranno praticamente solo esponenti della nuova (vecchia) Forza Italia. Faccio anche notare che i tagli NON riguardano le materne private, "dovendo operare dei tagli la maggioranza ha preferito mantenere integro il capitolo dedicato alle scuole materne paritarie, considerate un servizio essenziale per molte famiglie" (così scrive la Vita Cattolica). Critichiamo quello che è da criticare ma diamo un'informazione corretta. Detto questo personalmente mi piacerebbe che di scuola si parlasse seriamente. In paesi avanzati come la Svezia le scuole pubbliche migliori vengono insediate nei quartieri più disagiati per cercare di dare a tutti una possibilità, scuole laiche. Queste politiche sono sostenute sia da governi di centrosinistra che da governi di centrodestra perché l'istruzione è considerata giustamente un bene comune, senza connotazioni religiose particolari tra l'altro. In Italia siamo ancora a dover rendere conto alle gerarchie cattoliche, come ad inizio del secolo scorso, invece che concentrare risorse ed energie su una scuola moderna e di tutti dove ai cittadini (cattolici e non cattolici) sia garantita una buona formazione. Mi auguro una visione più ampia, che guardi avanti e non indietro. Il male di questo paese è fatto anche di queste pesanti ancore sempre ben conficcate nelle sabbie del passato. Non mi meraviglia quindi la posizione del Sindaco, il suo pensiero politico ed il suo agire politico, compreso il respingere la nostra nota, sono ancorati inesorabilmente nel passato. Grazie comunque per la cortese risposta.
Cordiali saluti,
Marco Virgilio